Nel medioevo la vediamo circondata dalle mura che delimitano i suoi confini, la difendono e la proteggono dalle calamità, ma che, allo stesso tempo, ne assicurano l’identità. Le immagini delle città sono comunque immagini simboliche e, infatti, non è strano vederle rappresentate murate dentro a forme geometriche, che molto probabilmente richiamano una sorta di città perfetta, la Civitas Dei.
Nella seconda metà del Quattrocento vedremo artisti avvicinarsi ai nuovi principi della prospettiva e, in pieno Rinascimento, farne un uso sapiente, creando spazi ben ragionati e saldamente costruiti, luoghi ideali in cui l’uomo può finalmente occupare il ruolo che gli spetta. Si pensi alla Scuola di Atene di Raffaello, in cui la reinterpretazione della Basilica di Massenzio con la sua volta a cassettoni fa da fondale ai maggiori filosofi dell’antichità. Inoltre, bisogna ricordare anche il grande sviluppo urbanistico e architettonico che si compie a Roma a cavallo tra Cinquecento e Seicento.
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