L'arte tra le due guerre sente il bisogno di un rinnovamento. L'art pour l'art non risponde più ai bisogni della realtà contingente. L'uomo nuovo ha bisogno di un'arte nuova. La vita deve essere rappresentata tale qual è, non ci deve essere una mediazione dell'artista, deve essere un'arte collettiva, oggettiva. Nasce così un’ arte fedele alla realtà, La Nuova Oggettività. Le nuove tecnologie permettono una nuova visione della realtà attraverso la fotografia, il cinema, la pubblicità. La nuova arte è creata attraverso nuove relazioni. La Fotografia viene usata nella pubblicità e nell'arte (La Bauhaus con Bayer e Moholy-Nagy, Heartfield nei manifesti del partito comunista o le copertine per la rivista AIZ). Immagine e parola diventano il principale mezzo di comunicazione di massa, la forma più efficace di trasmettere dei contenuti . Il potere si rende conto della capacità d'impatto e di convinzione che presenta il manifesto. Durante le elezioni furono largamente usate dai diversi partiti a proprio vantaggio, appropriandosi di immagini non appartenenti a loro come nel caso della pubblicità nazista, o volendo idealizzare la figura del proletariato come nel caso dei quadri di agitazione degli artisti dell'ASSO.
L'arte così recupera il suo senso sociale, è un arma, un coltello a doppio taglio!
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