La tragedia, in conclusione, più che una rappresentazione diventa uno scritto che, se studiato in ogni sua minima parte porta a una catarsi, a un insegnamento, che è basilare per la vita dell’uomo greco all’interno della polis. A favore di questo lo stesso Aristotele dice: “E’ chiaro che narrare cose veramente accadute non è il compito del poeta, ma piuttosto quella di narrare cose quali potrebbero accadere, e cioè possibili perché verosimili e necessarie. (…) e perciò la poesia è più filosofica e più elevata della storia, perché la poesia esprime piuttosto l’universale, la storia, il particolare. (…) il possibile è qualcosa a cui si crede.”
martes, 18 de enero de 2011
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