Fotogramma, L. Moholy-Nagy |
Senza volere con ciò risolvere tutto l'imponderabile della vita umana, si può affermare che la costituzione dell'individuo risulta dalla sintesi di tutti i suoi apparati funzionali; ciò significa che l'uomo di un determinato periodo raggiunge il massimo della completezza, quando suoi apparati funzionali costitutivi - le cellule come pure gli organi più complessi - vengono usati fino al limite delle loro capacità biologiche. L'arte porta a questa conseguenza - e questo è uno dei suoi importanti compiti, in quanto il complesso sistema degli effetti dipende dalla perfezione del funzionamento -. L'arte cerca di stabilire relazioni nuove e più ampie tra fenomeni ottici, acustici ed altri fenomeni funzionali noti e quelli ancora sconosciuti, così da promuoverne poi l'acquisizione da parte degli apparati funzionali, in via di costante miglioramento.
E' nell'indole umana che a ogni nuova acquisizione l'apparato funzionale solleciti ulteriori nuove impressioni. Questo è uno dei motivi dell'insopprimibile necessità di nuovi esperimenti creativi. Sotto questo punto di vista le creazioni sono valide solamente qualora producano nuove relazioni, fino ad allora sconosciute. Con ciò si è di nuovo affermato che la riproduzione (ripetizione di relazioni già esistenti) priva di aspetti innovativi, dal particolare punto di vista della composizione creativa, è da considerare, nel migliore dei casi, alla stregua di un virtuosismo.
Poiché la produzione (creatività produttiva) serve soprattutto allo sviluppo dell'uomo, noi dobbiamo cercare di stendere a scopi produttivi quegli apparati (mezzi) finora solo usati a fini riproduttivi.
Se vogliamo intraprendere una rivalutazione in senso produttivo del settore fotografico, noi dobbiamo servirci della sensibilità luminosa della lastra fotografica (bromo-argentata) al fine di fissarvi degli effetti luminosi (momenti di giochi di luce) da noi stessi configurati (con congegni di specchi o di lenti, cristalli trasparenti, liquidi, ecc.). Come precedenti di questo tipo di composizione possiamo considerare le fotografie astronomiche, come pure le radiografie e le riprese di lampi.
Moholy-Nagy L., Pittura Fotografia Film, 1987, 2010, Einaudi ed., Torino.
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