jueves, 13 de mayo de 2010

fac ut ardeat cor meo


strofa dello “Stabat mater”
Maria E io comenso el corrotto.
Figlio mio deporto,
figlio, chi me t’ha morto?
Figlio, me’ averien facto,
che il cor m’avesser tracto;
che, nella cruce rapto,
tu stesse desciliato.

Cristo Mamma, ov’ei tu venuta?
Mortal me dài feruta;
il tuo piagner me stuta,
ché il vegio sì afferrato.

Maria Piango, ché n’agio anvito;
figlio, padre, e marito;
figlio, chi t’ha ferito?
Figlio, chi t’ha spogliato?

Cristo Mamma, perché te lagni?
Voglio che tu remagni,
che serve alli compagni,
ch’al mondo agio acquistato.

Maria Figlio, questo non dire,
voglio teco morire;
non me voglio partire,
finché non m’esce il fiato;
ch’una agiam sepoltura,
figlio de mamma scura;
trovarse en affrantura
madre e figlio affocato

No hay comentarios:

Publicar un comentario

Uccellacci e uccellini

  PAJARracos y pajaritos Pier Paolo Pasolini, 1966. Int.: Totó, Ninetto Davoli, Femi Benussi. Italia. VOSE. 100 min. DCP Sinopsis “Escandali...