I saggi taosti affermano che nel momento del Grande Inizio del Non-Principio, Spirito e Materia si scontrarono in un combattimento mortale. Infine l'Imperatore Giallo, il Figlio del Cielo, sconfisse Shuhyung (Chu Yung) il demone delle Tenebre e della Terra. Il titano nella sua agonia colpì con il capo la volta solare e fece cadere in pezzi la cupola di giada azzurra. Le Stelle precipitarono dai loro nidi, la Luna vagò senza meta nei paurosi abissi della notte. Disperato l'Imperatore Giallo cercò ovunque chi potesse riparare la volta del Cielo. E non lo cercò invano. Dal mare d'oriente sorse una regina, la divina Niuka (Nu Wa), ornata di corna e dalla coda di drago, tutta risplendente nella sua armatura di fuoco. Essa saldò, nella sua fucina magica, l'arcobaleno dei cinque colori e ricostruì il cielo della Cina. Si dice anche che Niuka (Nu Wa) dimenticò di chiudere due piccole aperture dell'azzurro firmamento. Così nacque il dualismo dell'amore, due anime che attraversano lo spazio e che non si fermano mai fino a quando non si uniscono, per completare l'universo. Ognuno deve costruire di nuovo il suo cielo di speranza e di pace.
Il cielo dell'umanità moderna è stato infatti mandato in frantumi nella lotta ciclopica che si combatte per il possesso di ricchezze e potere. Il mondo brancola nelle tenebre dell'egoismo e della volgarità. La conoscenza si può acquisire solo pagando il prezzo di una cattiva coscienza, e buone azioni vengono compiute avendo in mente l'utile che da esse si può ricavare. Oriente e Occidente, alla stregua di due draghi precipitati in un mare in tempesta, invano si contendono il tesoro della vita. Di nuovo abbiamo bisogno di una Niuka (Nu Wa) che possa riparare la grande catastrofe; noi attendiamo il grande Avatara e nell'attesa gustiamo una tazza di tè. La luce del pomeriggio rischiara i bambù, le fontane cantano con voce melodiosa, il respiro dei pini mormora nella teiera. Abbandoniamoci al sogno dell'effimero e lasciamoci portare dalla meravigliosa follia delle cose.
Okakura Kakuzo
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