La impronta negativa di una mano, la magica rappresentazione di un fantastico che non si esprimeva con una finalità artistica, anzi, una delle tante azioni del quotidiano: quella degli immensi animali a otto zampe, di mani che provano ad afferrare la loro presa. E ancora, che dire del muralismo mexicano che “tralascia le tecniche e gli utensili come il cavalletto, come altre opere di stampo intellettuale. Essi preferiscono utilizzare vernici per automobili, colorando il cemento con la pistola ad aria, […] Il MURALISMO è una produzione di opere monumentali destinate al popolo, dove vengono dipinte lotte sociali,aspetti della storia e sentimenti nazionalisti. La pittura murale, si sviluppò e si perfezionò nell'edilizia pubblica e nell'architettura governativa. Questa “arte ingenua”( facendo riferimento al paleolitico ) realizzata in parte meccanicamente e su muro, fa pensare a quel che oggi chiamiamo graffiti( stencil ), che con una sua lenta evoluzione,
vede esempi raffinatissimi, fatte con delle maschere eseguite su di una immagine ampliata che lascia vedere la trama di stampa di giornale o fotografica. A Roma è normale camminare e incrociare con lo sguardo delle monumentali immagini su le pareti, ma come si colloca una espressione di questo tipo nei giorni nostri? Come la protesta magica di colui il cui volto s conosciamo? Come la fantasia del cacciatore che prevede l’esito del suo lavoro? Potremmo dire, che lo stencil ormai ha raggiunto il significato di “operare artistico”… dalla scelta dell’immagine alla scelta del luogo… c’è un carattere estetizzante come scelta umana, qualcosa di diverso rispetto a un’arte ingenua. Il writer si mette davanti al suo supporto, l’osserva, come Pollock vedeva la sua tela distesa per terra prima di attaccarla con energiche gocciole di pittura giustapposta, applica l’arte della serigrafia a grande scala, plasma l’immagine di cui conosce già tutti gli effetti, esaspera ripetitivamente la stessa immagine. Poi la firma con il nome di un volto sconosciuto a tutti coloro che la vedono… così lui la lascia là, a confondersi con il tessuto urbano, a mescolarsi con le macchine, col casino della città. L’opera così, si unisce col contesto assume diversi significati per il cacciatore contemporaneo, in più il suo carattere sociale la rende universale, non è il Paolo Uccello o Giotto, o ancora il Piero della Francesca intrinseco di simbologie e significati, ma collocato in uno spazio pubblico, è visibile a tutti, non è necessario perciò, aver studiato l’intera storia dell’arte( anche se è consigliabile…) per vedere attraverso del gli occhi del vandalo che ha decorato una parete.
Image: Sten, Cuevas de Altamira, Spain.
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