sábado, 30 de octubre de 2010

Felicidades DIEZ!

Maradona no es una persona cualquiera
es un hombre pegado a una pelota de cuero
tiéne el don celestial
de tratar muy bién al balón
es un guerrero
es un ángel y se le ven las alas herídas
es la biblia junto al calefón
tiene un guante blanco calzado en el pié
del lado del corazón
no me importa en que lío se meta
Maradona es mi amigo
y es una gran persona (el diez)
en el alma guardo la camiseta de boca
que me regaló alguna vez
Diego Armando
estamos esperando que vuelvas
siempre te vamos a querer
por las alegrías que le das al pueblo
y por tu arte también.

A. Calamaro

miércoles, 27 de octubre de 2010

Revolution Dada

Conclusioni Il 1920 è un anno in cui i dibattiti sull'arte e sulla rivoluzione sono ben presenti, la Dada Messe è un chiaro segno di questa ansia di rinnovamento che assale gli artisti berlinesi. La circolazione di riviste come Der Ararat o Valori Plastici aiutano l'artista ad allargare il suo orizzonte creativo, permettendogli di agire in forma più concreta ed incisiva nella realtà. Così l'arte diventa un modo per affrontare l'orrore della guerra, i crimini compiuti nella repubblica di Weimar. Non è più l'espressionismo di Kokoschka , il futurismo di Balla, il cubismo di Braque o la metafisica di Carrà ma è l'arte sociale del costruttivista dadaista. L'avanguardia russa ha spianato il territorio, preparando così la terra a una nuova età: dalla negazione dada verso il realismo ed oltre.

miércoles, 20 de octubre de 2010

Jenny Holzer

Jenny Holzer (Gallipolis, 29 luglio 1950) è una artista statunitense considerata una delle principali esponenti delle più recenti tendenze dell'arte concettuale e dell'arte pubblica.
Il suo campo di intervento è costituito dal posizionamento di brevi testi nello spazio urbano attraverso l'utilizzo di vari supporti (cartaceo, LED luminosi, pietre incise, video). Complessivamente si tratta di un'operazione di defamiliarizzazione del paesaggio mediatico più consueto che mima e ribalta i dispositivi pubblicitari.
I testi, tipograficamente privi di ogni accento calligrafico, sono costituiti in prevalenza da brevi enunciati relativi alla quotidianeità, al potere, alla giustizia ai rapporti umani e, con maggiore insistenza negli anni più recenti, alla morte e alla guerra. Il punto di vista, soprattutto nei primi lavori, è spesso contraddittorio o ambiguo, mentre nelle ultime ricerche si registra spesso una maggiore componente drammatica.

Cut & Paste: collage!

Richard Hamilton, Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing?
J. Heartfield, Hurrah die Butter ist alle!
Angelica Paez,Hey Ho, Let's Kimono




Su un pezzo di cartone incollammo alla rinfusa annunzi di cinti per l’ernia, di libri commerciali e di alimenti concentrati per cani, etichette di bottiglie di grappa e di vino, fotografie di giornali illustrati, ritagliate a capriccio e assurdamente ricomposte… il tutto combinato in modo che il fotomontaggio dicesse con le sue immagini quello che a parole sarebbe caduto sotto le forbici della censura.
Preparammo così delle cartoline che potevano sembrare mandate dal fronte in patria o da casa al fronte. Alcuni amici, tra i quali Tretjakojj, ne fecero una leggenda, secondo cui «il popolo, anonimamente» avrebbe inventato, in questa maniera, il fotomontaggio… la verità è che Heartfield ne fu incoraggiato a sviluppare una tecnica precisa da quella che originariamente era stata soltanto una satira politica fatta per divertimento.

 George Grosz in H. Richter, Dada. Arte e antiarte, ed. Gabrielle Mazzotta, Milano 1966, 1974; p. 142

domingo, 17 de octubre de 2010

Artisti e motori













Emilio Isgrò, Poesia Volkswagen

Hannah Hoch, La ragazza carina









Luca Pancrazzi, Maseratirundum



viernes, 15 de octubre de 2010

Mimmo Rotella

 Viva America, 1963
       Questa è l'America, 2002
Mimmo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918. Figlio di una modista, dopo la scuola media si trasferisce a Napoli per intraprendere gli studi artistici, anche se, nel '41, ottenuto un impiego al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni si reca a Roma. Nella capitale resta poco: chiamato alle armi entra nel corso allievi ufficiali della scuola di Nocera, da dove viene mandato alla Scuola Allievi Sottufficiali di Caserta. Nel '44 si congeda ed ottiene il diploma al Liceo Artistico di Napoli.

Mec Art

Movimento artistico sviluppatosi tra Francia e Italia negli anni Sessanta, attorno alle posizioni del critico Pierre Restany. L'operazione si allineava a fenomeni coevi, come la pop art, in un progressivo distacco dai principi modernisti di autonomia e unicità dell'opera d'arte, ai quali erano contrapposte l'esecuzione meccanica e la riproducibilità tecnica. Nello specifico, la Mec-Art si basava sull'utilizzo del mezzo fotografico e di supporti pittorici tradizionali, tramite tecniche quali il riporto o la stampa diretta su tela, e sulla possibilità di concepire opere prodotte in serie.

jueves, 14 de octubre de 2010

Poesia visiva









“L’arte, è stato detto giustamente più volte, non è un hortus conclusus ma un processo, tanto più oggi che questo suo “divenire” ha preso una costante accelerazione, con l’inevitabile, progressiva entropia negativa che caratterizza gli aspetti transeunti di ogni “progresso”. La poesia visiva, infrangendo il privilegio accordato all’uso verbale della parola o alla parola tout court, si pone all’esterno della letteratura in quanto non le è complementare, non ne attinge direttamente i modelli, non ne rispetta i “generi” e si postula addirittura come alternativa…” (Eugenio Miccini)

“I libri di filosofia verranno un giorno stampati a fumetti, la linguistica sarà esposta con tavole a rotocalco, il codice civile adotterà una segnaletica di tipo internazionale analoga a quella del codice stradale? A parte il suo aspetto paradossale l’interrogatorio racchiude in sé un’esigenza tutt’altro che futile: là dove le attuali lingue nazionali dividono, un linguaggio visivo potrebbe unire. Oltre alla segnaletica stradale, esistono da tempo altri linguaggi che si richiamano variamente a un’esigenza visiva: basterà pensare alla matematica, alla geometria, alla chimica, alla musica in cui l’impiego dei simboli evita l’uso di frasi…” (Lamberto Pignotti)

La teoria della cancellatura


Emilio Isgrò è uno dei più significativi artisti del gruppo dei poeti visivi; le sue ricerche, infatti, si volgono ad un'arte non legata solo alla visualità ma determinata anche da interventi concettuali. Nel 1964 realizza le prime "Cancellature": enciclopedie e libri completamente cancellati, con i quali contribuì allo sviluppo in Italia della "poesia visiva" e dell' arte concettuale.



“Io cancello le parole per custodirle, è un gesto di salvezza”.


miércoles, 13 de octubre de 2010

la chimica dei colori

Il fiore è costituito da una ventina di steli di color blu porpora e da sepali e petali gialli (di cui solo alcuni giungono però a maturazione).Il diametro del cespo varia da 3,5 cm a 18 cm. Le dimensioni delle foglie variano da 1,5 cm a 5,0 cm di lunghezza.Nel suo primo anno di vita la pianta rimane in una fase vegetativa nella quale forma quella che nel gergo della botanica viene definita tra fine marzo e fine aprile una rosetta di foglie, ovvero un cespo basale fogliare; nel secondo anno si ha la nascita dello stelo fiorale che porta alla successiva fruttificazione.Una variante di questa pianta è costituita dalla Isatis indigotica, detta anche guado cinese o tein-cheing]. L'unica differenza tra le due piante è data, in termini di morfologia, da alcune caratteristiche delle foglie e dei frutti. Il guado fa parte delle cosiddette piante da blu insieme al guado cinese e persicaria dei tintori. Il colorante si estrae dalle foglie di questa pianta raccolte durante il primo anno di vita. Dopo macerazione e fermentazione in acqua si ottiene una soluzione giallo verde che agitata e ossidata produce un precipitato (indigotina). Il colorante, molto solido, è utilizzabile nella tintura della lana, seta, cotone, lino e juta, ma anche in cosmetica e colori pittorici. Fu coltivato in Italia almeno dal XIII secolo fino alla seconda metà del XVIII quando la concorrenza dell'indaco asiatico e americano ne ridusse drasticamente la produzione. La solidità del colore è provata dagli arazzi medioevali giunti fino a noi: i verdi dell'Arazzo di Bayeux sono stati tinti con guado sormontato sul giallo della ginestra minore e i blu dell'Arazzo dell'apocalisse hanno superato i secoli. Il guado era tra i coloranti indaco utilizzati, un tempo, per la tintura della stoffa con cui venivano confezionati i pantaloni blue-jeans.

lunes, 11 de octubre de 2010

Revolution Dada

Il costruttore, l'ingegniere
Ma Grosz chiarisce che si distingue da lui in quanto Carrà vuole essere metafisico ma le sue preoccupazioni sono quelle di un borghese. Magari la metafisica servì soltanto per spianare il terreno. Fu un mezzo utile per prendere fiato e cercare altrove una forma nuova, più consona al suo linguaggio. Il Dadabild non è altro che l'immagine dell'artista. Un artista universale ( Weltdada = Worlddada ), comprensibile a tutti, un artista nuovo, il suo essere intero è DADA. Le linee geometriche collocate in uno spazio neutro, immobile, sono quelle del disegno ingegneristico: "Il compasso e la riga hanno scacciato l'anima e le speculazioni metafisiche. Si sono presentati i costruttori. Essi vedono con maggiore chiarezza nel nostro tempo. Non si rifugiano nella metafisica. I loro fini sono liberi dai pregiudizi antiquati, ormai andati in rovina. Essi voglio oggettività, vogliono lavorare per bisogni reali: esigono di nuovo, nella produzione artistica, uno scopo controllabile […] Mi sono personalmente reso conto che all'Accademia di stato di Mosca è stata istituita una sezione in cui si insegna agli allievi statica e meccanica; in tal modo essere studente tecnico significa, in molti casi, essere artista."(1) C'è sempre una continua dialettica con il costruttivismo ma, nell'apertura di quelle linee geometriche del Dadabild, si intravede ciò che sta per avvenire ma che ancora non c'è: “Essi vogliono Oggettività!”. È ancora molto presente il problema di un arte che si rifugia nello spiritualismo, l'unica soluzione è eliminare l'arte: “L'arte è morta, viva la nuova arte delle macchine di Tatlin.”(2) Il dadaismo si identifica con la nuova arte delle macchine, non è un movimento inventato ma nasce per contrapporsi a quell’arte spiritualistica che davanti alla guerra preferisce riflettere su stati interiori o astratti. Se l'arte spirituale fosse stata la risposta, la guerra non ci sarebbe stata: “Goethe nel fuoco dei tamburi, Nietzsche nello zaino e Gesù in trincea - c'era sempre gente che riteneva ancora spirito e arte come forze in se stesse.”(3) L'artista istituisce la separazione tra le classi. L'artista dadaista è il costruttivista, e di costruttivista ne esiste un solo tipo: l'ingegnere, il capomastro, l'operaio metallurgico, il falegname, ( il proletariato?) in breve il tecnico. Questa nuova arte che esige una realtà concreta ha bisogno di un apparato oggettivo: la macchina fotografica, capace di produrre ‹‹nuove relazioni, finora sconosciute››, e in stretto rapporto con la fotografia è il Fotocollage.

Il giornalista Propagandada
Il fotocollage, tecnica molto usata dai dadaisti berlinesi, permette di fare a pezzi la realtà e riformularne una nuova. Ogni immagine diventa una parola, l'immagine ricomposta parla su ciò che la censura tace o almeno diventa un mass media che permette di diffondere un'informazione: "L'artiste prolétarien doit bravement en face le fait que la photographique a continué d'evolver. Si je rassemble des documents photographiques et que je le dispose face à face intelligemment et abilement. Ils exerciront sur les masses un effet énorme de propaganda et d'agitation. Pour nous, c'est cela le plus important. C'est la base de notre travail. C'est pourquoi notre tache est d'agir sur le masses de la faҫon la meilleure, la plus forte, la plus profonde."(4) Al Club Dada Grosz è il Propagandada avente il compito di diffondere la parola DADA.
1 G. Grosz, W. Herzfelde, “L'arte è in pericolo” in Un Piccolo si e un Grande no, A cura di A. Negri, ed. Longanesi, Milano, 1975; pp. 325-236.
 2 G. Lista (a cura di), Dada, l’arte della negazione, Roma, Palazzo delle Esposizioni 1994; p.87.
 3 G. Grosz, W. Herzfelde, “L'arte è in pericolo” in A. Negri, Carne e ferro. La pittura tedesca intorno al 1925, Scalpendi Editore, Milano 2007, p. 231. 
 4 J. Heartfield in DADA Paris-Berlin, Parigi, Centre Georges Pompidou, 1992, p. 172.

domingo, 10 de octubre de 2010

Electrostática?

Claudio Bisio stravolto dalla sua barzelletta

La existencia del fenómeno electrostático es bien conocido desde la antigüedad, existen numerosos ejemplos ilustrativos que hoy forman parte de la enseñanza moderna, como el hecho de que ciertos materiales se cargan de electricidad por simple frotamiento y atraen pequeños trozos de papel o pelo, por ejemplo la peluca del calvo puesta sobre el maniquì de Carrà, la caja magica de De Chirico o el simple y sencillo peine que el calvo no usarà nunca jamas! Se nos escapa el chiste: ¡Mamá, mamá, en el colegio me llaman eléctrico! Y en esto la madre le dice: ¿Y tú que les haces? Yo les sigo dando corriente con voltaje inicial de  más o menos 2 kV. Tratando de manejar esas inquietudes, el protocolo de electrocución de el comico estipulaba que se debía someter al condenado a una descarga de 2.450 V durante 15 s; tras esto y una espera de 15 min, un médico verificaba si aún había señales de vida.

sábado, 9 de octubre de 2010

Vallotton

 Vallotton, "Gesäßstudie", 1884, Fondation Pierre Gianadda, Martigny
La verità è questa. Nuda, cruda, senza mezzi termini ma diretta e impattante. Perché nascondersi dietro un paio di jeans di una o due taglie in meno? Lasciati prendere a calci dalla vita. Se non lo fai tu stesso, prima o poi qualcuno lo farà per te. Veritas!(in vino).

viernes, 8 de octubre de 2010

We will not be censored

Da poster for tomorrow
Around four months ago our local organiser in Northern Ireland asked to Belfast City Council for permission to use the Belfast City Hall for a poster for tomorrow exhibition. In September the city council finally gave its approval after two deliberations, the first one dating back to June.
So when the final posters had been determined, we supplied the city council with a copy of the posters that were going to be exhibited, only to discover that the local councillors from the Democratic Unionist Party, the larger (and ruling) of the two main unionist political parties in Northern Ireland, were horrified by our pictures and didn't want at least 10 of the ones they considered the most shocking to be exhibited in their city hall.
The story was covered by the Irish News last Saturday. The article contains the thoughts of David Rodway, a DU Party councillor who sees himself as "a relatively open-minded person" who "can't understand why anyone would want to look at images of people being hanged", before calling poster for tomorrow a "communist committee".
The article was illustrated with one of the posters in question, made by Vladimir Sabillon, in which it is possible to see one of Goya's masterworks: "El tres de mayo 1808 en Madrid" inside a human silhouette surrounded by China's national colours. It's remarkable how a 200 years old painting of people being shot, as David Rodway might say, is still able to cause such debate.
There are other parts of the world where poster for tomorrow is not being welcome by governmental institutions. In Pakistan our local contact was arrested and released after three days for having tried to organise an exhibition in his home town. Also our local organisers in Malaysia and in Syria have been arrested on similar grounds.
As Hervé Matine told The Irish News: "we won't be censored by anyone". Many underground exhibitions are being organised at the moment in those countries where the death penalty is most controversial, China and Iran, and our supporters in Belfast are ready to place the posters in the streets if the city council will not allow us to hold the exhibition.

martes, 5 de octubre de 2010

Revolution Dada

Un mutamento in fieri
Con la Dada Messe sembra che il dada si stia esasperando, come una grande esplosione la cui luce dura il necessario per essere vista. Nel gruppo berlinese c'è un cambiamento da “Assemblatori” a “Costruttori”. Grosz non si firma più Grosz...pinxit ma Grosz... construiter. L'incontro con Tatlin è avvenuto!: L'article de Constantin Umanskiparu dans Der Ararat, en janvier 1920, sous le titre ‹‹ Le Tatlinisme ou l'art de la machine ››, retient l'attenntion des Dadaïstes désireux de donner un nouveau soffle au mouvement.(1) Opere come Der Monteur Heartfield o Tatlinesque diagram. Nu ci dimostrano quale sia l'assimilazione del costruttivismo da parte degli artisti dadaisti, mentre opere come Lo spirito dei nostri tempi (Testa meccanica) di Hausmann rappresenta una nuova riconsiderazione circa l'arte delle macchine: L'homme n'est plus individuel, n'est plus repreésenté de manière psychologique, mais c'est un concept collectif presque mécanique. Le destin individuel n'a plus 'dimportance.(2) Ma c'è di più. Nello stesso numero di Der Ararat del gennaio del 1920 sono presenti due piccoli articoli sull'arte metafisica in Italia. Inoltre la rivista di Mario Broglio, Valori Plastici, era diffusa in Germania da Hans Goltz. La pittura metafisica ha un ruolo fondamentale nell'ideazione di un nuovo linguaggio, aiuta a passare dal groviglio della creazione dionisiaca a una forma più semplice di creazione apollinea. In un testo del 1920, Zu meinen neuen Blidern, Grosz dice che vuole essere capito da tutti, parla di costruire ( simili discorsi si fanno anche in Italia ), di fare linee semplici e precise, in modo fotografico. Considera il “dessin d'ingénieur vaut mieux que tuot le bla-bla mystique”(3). Grosz è esplicito quando parla del modello da seguire: Quand on essaie di trouver un style clair et simple, on s'approce malgré soi de Carrà.(4)
1 DADA, Parigi, Centre Georges Pompidou, 2005; p 446. 2 Ibidem.
3 G. Grosz in DADA Paris-Berlin, Parigi, Centre Georges Pompidou, 1992, p. 194.
4 Ibidem.

lunes, 4 de octubre de 2010

capacità di agire

"fu l'aristotele"
L'en-ergon è definita come la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro. Dal punto di vista strettamente termodinamico l'en-ergon è definita come tutto ciò che può essere trasformato in calore a bassa temperatura. Il concetto di en-ergon nasce, nella meccanica classica, dall'osservazione sperimentale che la capacità di un sistema fisico di sviluppare una forza decade quando il sistema stesso stabilisce una interazione con uno o più sistemi mediante la stessa forza. In questo senso l'en-ergon può essere definita come una grandezza fisica posseduta dal sistema che viene consumata per generare una forza. Dal momento che l'en-ergon posseduta da un sistema può essere utilizzata dal sistema stesso per produrre più tipi di forze, si definisce una seconda grandezza, il lavoro appunto, che definisce il consumo di energia in relazione al processo fisico mediante il quale la forza è stata generata.

Uccellacci e uccellini

  PAJARracos y pajaritos Pier Paolo Pasolini, 1966. Int.: Totó, Ninetto Davoli, Femi Benussi. Italia. VOSE. 100 min. DCP Sinopsis “Escandali...