13.10.10

la chimica dei colori

Il fiore è costituito da una ventina di steli di color blu porpora e da sepali e petali gialli (di cui solo alcuni giungono però a maturazione).Il diametro del cespo varia da 3,5 cm a 18 cm. Le dimensioni delle foglie variano da 1,5 cm a 5,0 cm di lunghezza.Nel suo primo anno di vita la pianta rimane in una fase vegetativa nella quale forma quella che nel gergo della botanica viene definita tra fine marzo e fine aprile una rosetta di foglie, ovvero un cespo basale fogliare; nel secondo anno si ha la nascita dello stelo fiorale che porta alla successiva fruttificazione.Una variante di questa pianta è costituita dalla Isatis indigotica, detta anche guado cinese o tein-cheing]. L'unica differenza tra le due piante è data, in termini di morfologia, da alcune caratteristiche delle foglie e dei frutti. Il guado fa parte delle cosiddette piante da blu insieme al guado cinese e persicaria dei tintori. Il colorante si estrae dalle foglie di questa pianta raccolte durante il primo anno di vita. Dopo macerazione e fermentazione in acqua si ottiene una soluzione giallo verde che agitata e ossidata produce un precipitato (indigotina). Il colorante, molto solido, è utilizzabile nella tintura della lana, seta, cotone, lino e juta, ma anche in cosmetica e colori pittorici. Fu coltivato in Italia almeno dal XIII secolo fino alla seconda metà del XVIII quando la concorrenza dell'indaco asiatico e americano ne ridusse drasticamente la produzione. La solidità del colore è provata dagli arazzi medioevali giunti fino a noi: i verdi dell'Arazzo di Bayeux sono stati tinti con guado sormontato sul giallo della ginestra minore e i blu dell'Arazzo dell'apocalisse hanno superato i secoli. Il guado era tra i coloranti indaco utilizzati, un tempo, per la tintura della stoffa con cui venivano confezionati i pantaloni blue-jeans.

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