29.12.10

WTF?





Encontre el Estudio Minga de Buenos Aires, Argentina en el Behance y me encantarón estas prints de WTF? (WTF?)

23.12.10

Mapping Stereotypes, The Geography of Prejudice


Europe accordingly to Italy


Europe accordingly to The Vatican


Europe accordingly to France

The world accordingly to USA


South America accordingly to USA

In found this illustrations via brain pickings, check more hight resolution maps at Yanko Tsvetkov's site. (It's sort of make-me-laugh-but not-to-much)

21.12.10

tragos odia

Per quale motivo bisognerebbe dedicare una canzone a un capro, a un tragos? Il significato della parola “tragedia” ancora ci sfugge, possiamo intuire il suo carattere religioso, legato a Dioniso, ma possiamo solo supporre la sua nascita dai ditirambi tragici. Possiamo però capire il perché sia nata: per un bisogno educativo, ma educativo sia per l’intelletto che per lo spirito. Una tragedia non si può definire infatti uno spettacolo, essendo una via di mezzo fra una rappresentazione e una messa, il teatro, libero a tutti, era luogo di paideia e catarsi. Per uno sviluppo educativo che però non portasse turbamento tra il popolo, la tragedia si dovette distaccare dalla storia per rifugiarsi nel mito, che è mediazione tra cielo e terra. Attraverso questa mediazione l’uomo però non può più sentirsi facente parte di una collettività politica, ma piuttosto singolo individuo mortale, concentrandosi su stesso attraverso la catarsi può comprendere la verità in lui nascosta.

jesus jeans

By Oliviero Toscani

19.12.10

Compilation #2

Abbiamo parlato di Pop, ora parleremo della canzone popolare. La canzone popolare è come una favola o una barzelletta: la maggior parte degli ascoltatori non ne conosce l'autore, ma è abituata a sentirla cantata per strada, nei pub, o rielaborata secondo altre correnti musicali più moderne.
Gli autori di queste canzoni sono personaggi mitici: intellettuali di sinistra, poeti dialettali, menestrelli, mariachi. L'Iliade è una canzone popolare.
Ed eccone qua 5, antiche o rimodernizzate, acustiche o elettroniche, ma sempre popolari, di tutti.

Cantacronache- Morti di Reggio Emilia


Gallo & the Roosters- Jamaica Farewell


Ardecore- Barcarolo Romano


Banda Bassotti- Bella Ciao


Paolo Conte- Azzurro

18.12.10

Le Avventure di Sir Edwin Fuzz XII

Un mese più tardi, barbuto e sporco, Sir Edwin penetra per la prima volta nel più sacro santuario, una riunione di rinomati "beatniks" qui visti proprio nell'atto di assumere narcotici, i due  tipi qui visibili sono oppio e cocaina. Sir Edwin stesso sta fumando "la Maria" e malgrado le sensazioni sgradevoli, abilmente mantiene l'atteggiamento "cool" necessario.

16.12.10

Glaser e Nizzoli insieme per Olivetti

1949
Nel 1948 Nizzoli progetta per Olivetti la macchina da scrivere Lexicon 80. L'anno successivo disegna anche il manifesto pubblicitario: questa versione è quella prescelta al termina di una lunga serie di prove. Dopo aver messo il prodotto in relazione con un piano forte e una piovra, l'autore lo lega a un uccellino, simbolo non solo di leggerezza, ma soprattutto delle forme organiche della nuova macchina. La fotografia della Lexicon, presentata di tre quarti, evidenzia bene i profili curvilinei e la linea ammorbidita: una novità rispetto alla produzione tradizionale di casa Olivetti, orientata fino a quel momento avverso forme più aspre e taglienti. Il poster è interessante per un'inedita convivenza: quella di un'immagine fotografica, quindi estremamente realistica, con una quasi astratta. L'animale pronto a spiccare il volo, è semplificato all'estremo, la struttura corporea è poco più che una griglia di linee e colori.










1968
Glaser ha sempre ricordato con entusiasmo la sua collaborazione con Olivetti. Per la macchina da scrivere Valentine, disegnata da Ettore Sottsass , elabora un paio di manifesti straordinari, in cui interpreta capolavori dell'arte italiana: "nessun altra compagnia al mondo avrebbe provato a vendere macchine da scrivere in questo modo", ha detto. Uno dei due replica le tarsie lignee dello studiolo di Federico da Montefeltro nel palazzo Ducale di Urbino. Questo riprende il particolare del cane addolorato," una delle più belle immagini di animali mai eseguite", da uno dei più famosi dipinti del pittore rinascimentale Piero di Cosimo, La Morte di Procri (Londra, National Gallery). Tra il cane e Procri, di cui si vedono solo i piedi calzati da sandali, compare una squillante Valentine rossa. Come avrebbe descritto il suo dolore l'animale se avesse avuto il dono della parola e uno strumento così semplice come questa macchina?

B. Marsano, Manisfesti XX secolo, ed. Electa, Milano, 2003.

13.12.10

Rietveld+Van der Rohe+ Le Corbusier


Et voilà!... e la sedia fu... design.

quella volta

A Foley era questo il nome Foley's Folly un avanzo di torretta ancora in piedi tutto il resto macerie orti¬che e allora dove fu che dormisti non un amico tut¬te le famiglie andate fu in quel dormitorio giù al porto che tu no lei era con te allora ancora con te giu¬sto per una notte in ogni modo dritto dal ferry una mattina e indietro quella dopo a vedere se la rovina c'era ancora dove nessuno veniva mai dove ti na¬scondevi da bambino scivolato via quando nessuno guardava e nascosto li tutto il giorno su una pietra tra le ortiche col tuo libro illustrato

C finché alzasti la testa e lì davanti ai tuoi occhi quan¬do si aprirono un vasto olio nero per l'età e la spor¬cizia qualche famoso uomo o donna o anche bambi¬no come un giovane principe o principessa qualche giovane principe o principessa del sangue nero per l'età dietro il vetro dove a poco a poco mentre scru¬tavi cercando di distinguere a poco a poco cosa ap¬parve se non una faccia t'eri forse girato sulla lastra per vedere chi c'era accanto a te

B sulla pietra al sole fissando il grano o il cielo o con gli occhi chiusi niente in vista solo il grano volgen¬te al giallo e il cielo azzurro giurandovi di tanto in tanto che vi amavate appena un sussurro lacrime in¬fallibilmente finché seccavano del tutto lì all'im¬provviso quali che fossero i pensieri o le scene forse laggiù molto in fondo all'infanzia o il grembo peg¬gio di tutto o quel vecchio cinese molto prima di Cri¬sto nato con lunghi capelli bianchi

C mai più lo stesso dopo quel fatto mai più del tutto lo stesso ma in questo non c'era niente di nuovo se non era questo era quell'altro un fatto ordinario qualcosa per cui dopo non potesti più essere lo stes¬so a trascinarti in giro anno dopo anno affondato nel tuo pasticcio di tutta la vita borbottando a te stesso a chi altro sennò che non saresti più stato lo stesso dopo questo che non eri più stato lo stesso dopo quello

A o parlando da solo con chi altro sennò conversazio¬ni immaginarie a voce alta fu quella l'Infanzia a die¬ci anni o undici su una pietra tra le ortiche giganti mettendo su tutto da te ora una voce ora un'altra finché eri rauco e ormai le voci sembravano tutte la stessa era già sera tardi erano immaginazioni allo scu¬ro o chiaro di luna e loro tutti fuori per le strade a cercarti

10.12.10

Hey, por cierto aqui esta John.


Le aseguré Enrique Butz un post acerca de John Lennon. Muchos de ustedes sabran que ayer pasarón a ser 30 años después de su muerte, lo cual por supuesto es desalentador, sobre todo fué desalentador cuando me di cuenta que el asesino Chapman cargaba en el bolsillo The Catcher in the Rye, la famosa novela de Jerome Salinger, lo cual hacer ver a la novela como una cargame-en-el-bolsillo-psicópata. El Dakota en la calle 72 del Upper West Side en Manhattan es una pequeña joya de 1870, cruzando la avenida Amsterdam se llega al parque central y al famoso Strawberry Fields, no sin antes cruzarse con vendedores de fotos enmarcadas de John y Yoko, camisas, placas y todo tipo de souvenir kitsch que se quiera llevar a su casa... ahora si, se atraviesa la mercancía y se sigue al resto de turístas que quieren ver lo mismo, la placa de Imagine, algunas flores puestas, un tipo con una guitarra haciendo un suave rasgueo de A Day in Life.

New York City...New York City...New York City
Que pasa, New York?
Que pasa, New York?






Compliation #1

La parola "Pop", in musica, è pronunciata con disprezzo dai metallonzi, con superiorità dai "true rockers", con vergogna dagli ascoltatori di musica Pop. Ma questa parola indica solamente che tale musica è di facile ascolto, perciò usufruibile da tutti, sia da chi non riesce ad ascoltarle un growl (tecnica canora metal), sia da chi non sopporta suite progressive di una ventina di minuti; insomma, è la musica per tutto il POPolo. Ci si confonde sempre fra ciò che è commerciale e ciò che è Pop.

Compilation musica Pop:
1) The Beatles- A Day in the Life


7.12.10

Dexter Dalwood

Kurt cobain's Greenhouse, 2000

It's hard to identify this urban-perfect scene as the suicide site of a grunge god; only the idle guitar and empty chair suggest that somebody is absent. Dexter Dalwood imagines his scenes with the up-close-impersonal sterility of Hello! magazine spotlights; everything needed to know about the person is in the paint. Like Magritte's Empire of Light, Kurt Cobain's Greenhouse is both day and night; a lot of time has been spent contemplating in this room. Bright-lights big-city success blares in the distance, the boughs in bloom offer unattainable promise on the other side of the glass. While inside there's only a corroded pipe and pathetic box of posies to signify trampled self-esteem. Dexter Dalwood's painting is an allegory of the fallacy of heroism.

produzione-riproduzione

Fotogramma, L. Moholy-Nagy
Senza volere con ciò risolvere tutto l'imponderabile della vita umana, si può affermare che la costituzione dell'individuo risulta dalla sintesi di tutti i suoi apparati funzionali; ciò significa che l'uomo di un determinato periodo raggiunge il massimo della completezza, quando suoi apparati funzionali costitutivi - le cellule come pure gli organi più complessi - vengono usati fino al limite delle loro capacità biologiche. L'arte porta a questa conseguenza -  e questo è uno dei suoi importanti compiti, in quanto il complesso sistema degli effetti dipende dalla perfezione del funzionamento -. L'arte cerca di stabilire relazioni nuove e più ampie tra fenomeni ottici, acustici ed altri fenomeni funzionali noti e quelli ancora sconosciuti, così da promuoverne poi l'acquisizione da parte degli apparati funzionali, in via di costante miglioramento.
E' nell'indole umana  che a ogni nuova acquisizione l'apparato funzionale solleciti ulteriori nuove impressioni. Questo è uno dei motivi dell'insopprimibile necessità di nuovi esperimenti creativi. Sotto questo punto di vista le creazioni sono valide solamente qualora producano nuove relazioni, fino ad allora sconosciute. Con ciò si è di nuovo affermato che la riproduzione (ripetizione di relazioni già esistenti) priva di aspetti innovativi, dal particolare punto di vista della composizione creativa, è da considerare, nel migliore dei casi, alla stregua di un virtuosismo.
Poiché la produzione (creatività produttiva) serve soprattutto  allo sviluppo dell'uomo, noi dobbiamo cercare di stendere a scopi produttivi quegli apparati (mezzi) finora solo usati a fini riproduttivi.
Se vogliamo intraprendere una rivalutazione in senso produttivo del settore fotografico, noi dobbiamo servirci della sensibilità luminosa della lastra fotografica (bromo-argentata) al fine di fissarvi degli effetti luminosi (momenti di giochi di luce) da noi stessi configurati (con congegni di specchi o di lenti, cristalli trasparenti, liquidi, ecc.). Come precedenti di questo tipo di composizione possiamo considerare le fotografie astronomiche, come pure le radiografie e le riprese di lampi.
Moholy-Nagy L., Pittura Fotografia Film, 1987, 2010, Einaudi ed., Torino.

quella volta

A quella volta che tornasti quell'ultima volta a vedere se la rovina c:era ancora dove ti nascondevi da bam¬bino quando fu (gli occhi si chiudono) quel giorno che prendesti l'undici fino al capolinea e avanti di lì no nessun tram allora tutti andati spariti da un pezzo quella volta che tornasti a vedere se la rovina c'era ancora dove ti nascondevi da bambino quell'ultima volta nessun tram non uno rimasto soltanto i vecchi binari quando fu


C quando entrasti per levarti dalla pioggia sempre in¬verno allora sempre a piovere quella volta nella Gal¬leria dei Ritratti via dalla strada fuori da freddo e pioggia scivolato dentro quando nessuno guardava e attraverso le sale rabbrividendo gocciolando fino a un sedile lastra di marmo per sederti riposarti asciu¬garti e poi all'inferno via fuori di lì quando fu

B sulla pietra insieme al sole sulla pietra al margine del piccolo bosco e a perdita d'occhio il grano che vol¬geva al giallo giurandovi di tanto in tanto che vi ama¬vate appena un sussurro non toccandovi o nient'al-tro di quella natura tu a un'estremità della pietra lei all'altra neanche guardandovi soltanto lì insieme sul¬la pietra al sole col piccolo bosco dietro fissando il grano o con gli occhi chiusi tutto fermo non un'ani¬ma in giro non un rumore

6.12.10

Dieci regole per quel che desidera il pittore

1. Pittore, meglio essere ricco che povero; impara dunque a far zampillare oro e pietre preziose dal tuo penello.
2. Non ti spaventi la perfezione: non la raggiungerai mai!
3. Inizia con l'imparare a dosegnare e a dipingere come gli antichi maestri. Dopo, potrai fare quel che vorrai: tutti ti rispetteranno.
4. Non gettare ai cani né tuoi occhi, né le tue mani, né il tuo cervello, perché ti serviranno se devi essere un pittore.
5. Se sei uno di quelli che credono che l'arte moderna abbia superato Veermer e Raffaello, non leggere questo libro(*), poiché sati benissimo nella tua beata idiozia.
6. Non vomitare sul tuo quadro, poiché è il quadro che potrà vomitare su di te dopo la tua morte.
7. Basta con i capolavori inutili!
8. Pittore, dipingi!
9. Pittore, non bere alcolici, e mastica hashish solo cinque volte nella tua vita.
10. Se la pittura non ti vuole, tutto il tuo amore per lei sarà inutile.

*Dalì S., 50 Segreti magici per dipingere, 2004, Abscondita, Milano

4.12.10

Kasimir Malevič: Quadrato bianco su fondo bianco




Intrepido? ma l'arte è negazione di se? è forma? colore? movimento? o è soltanto una pretesa? Siccome l'artista è tale, dà valore all'oggetto denominandolo opera d'arte. Oppure si ribella, rompe con gli schemi e la tradizione, va oltre, trascende l'anima, la vita,comunicando in quel ductus una vigorosità di vivere.



1.12.10

vomita VOMITA HOMBRES

opera grafica di Otoniel Sabillon

Violencia genera violencia. El arte critica la sociedad. la sociedad es el lugar de la neurosis y de la malsanidad mental. Con un trato grafico peculiar, pareciera que el artista mire los desnudos de Luca Signorelli o aquellos del Jucio final de Michelangelo. Un nuevo renacimiento-pop nos escupe en cara la realidad.