19.5.10

Il diavolo e il buon dio

L'ARCIVESCOVO (alla finestra) Verrà? Signore, il pollice dei miei sudditi mi ha logorato il viso sulle monete d'oro e il tuo terribile pollice mi ha logo¬rato la faccia. Eccomi ridotto a un'ombra di Arci¬vescovo. Che la fine di questo giorno porti la noti¬zia della sconfitta e mi si potrà vedere per traspa¬renza tanto sarò consumato: e tu che te ne farai, Signore, di un ministro trasparente?


(Entra il servo)

Il colonnello Linehart?

IL SERVO No, il banchiere Foucre. Chiede...
L'ARCIVESCOVO No, tra poco. (Pausa) Che fa Linehart? Dovrebbe già essere qui con le ultime notizie. (Pausa) E nelle cucine si parla della battaglia?
IL SERVO Non si parla d'altro, Monsignore.
L'ARCIVESCOVO Che cosa si dice?
IL SERVO Che tutto va magnificamente. Che Conrad è bloccato tra il fiume e la montagna e...
L'ARCIVESCOVO So, so tutto. Ma quando ci si batte, si può essere battuti.
IL SERVO Monsignore...
L'ARCIVESCOVO Vai, vai.

(Il servo esce)

E perché lo hai permesso, mio Dio? Il nemico ha invaso le mie terre e la mia cara città di Worms si è ribel¬lata, mi ha pugnalato alle spalle, mentre guerreg¬giavo contro Conrad. Non sapevo, Signore, che tu avessi su di me così alti disegni: dovrò finire mendico di porta in porta, cieco e condotto per mano da un bambino? Mi rimetto a te, natural¬mente, se proprio t'importa che sia fatta la tua volontà. Ma tieni conto, te ne prego, che non ho più vent'anni e che non ho mai avuto la vocazione del martirio.

(Grida in lontananza: « Vittoria! Vit¬toria! ». Le grida si avvicinano. L'Arcivescovo tende l'orecchio e mette la mano sul cuore).

IL SERVO (entrando) Vittoria! Vittoria! Abbiamo vinto, Monsignore. Ecco il colonnello Linehart.
IL COLONNELLO (entrando) Vittoria, Monsignore. Vittoria piena e regolamentare. Una battaglia mo¬dello, una giornata storica : il nemico perde seimila uomini, sgozzati o annegati, gli altri sono in rotta.

L'ARCIVESCOVO Grazie, mio Dio. E Conrad?
IL COLONNELLO Lo si annovera tra i caduti.
L'ARCIVESCOVO Grazie, mio Dio. (Pausa) Se è morto, gli perdono. (A Linehart) A te la mia bene¬dizione. Vai a diffondere la notizia.
IL COLONNELLO (mettendosi in posizione di riposo) Il sole si è appena levato, scorgiamo una nuvola di polvere...
L'ARCIVESCOVO (interrompendolo) No, no! Niente particolari! Niente particolari, mi raccomando. Una vittoria data nei particolari, non si sa più che cosa la distingue da una sconfitta. Ma è proprio una vit¬toria, almeno?

IL COLONNELLO Un gioiello di vittoria: l'eleganza fatta vittoria.

L'ARCIVESCOVO Vai. Devo pregare.
(Esce il colon¬nello. L'Arcivescovo si mette a ballare)
Ho vinto! Ho vinto! (La mano sul cuore) Ahi!
(Si prostra sull'inginocchiatoio) Si preghi.
(S'illumina a destra una parte della scena: bastioni, il camminamento di ronda. Heinz e Schmidt si spor¬gono dai merli).

HEINZ E' impossibile... è impossibile; Dio non può averlo permesso

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