13.2.10

stereoscopia

 

La stereoscopia è la tecnica di visualizzazione che induce nell'osservatore l'apparente percezione della tridimensionalità degli oggetti, utilizzando coppie di immagini diverse che il cervello fonde in un'unica vista, riproducendo artificialmente i meccanismi che presiedono alla visione binoculare. La conoscenza dei principi funzionali di quest'ultima, compresi già da Euclide (III sec. a.C.), è all'origine dei disegni duplici eseguiti da Giovanni Battista Della Porta (1535ca.-1615) e da Jacopo Chimenti da Empoli (1551–1640). La stereoscopia, dopo la messa a punto nel 1832 da parte di Charles Wheatstone di un apparecchio (stereoscopio) per la visualizzazione di figure appaiate, seguendo in parallelo le sperimentazioni sulle procedure fotografiche intorno alla metà dell'Ottocento, ebbe diffusione presso il pubblico con rappresentazioni di opere d'arte, architetture e panorami.

Virtualgeo ha realizzato dei "box stereoscopici" (strutture trasportabili e assemblabili, pensate per ospitare l'attrezzatura di proiezione con fasci di luce polarizzata necessaria alla visione in stereoscopia) con i quali è riuscita ad ampliare la fruibilità di alcuni spazi espositivi istituzionali in eventi temporanei. Oltre che per finalità inerenti la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, i box stereoscopici, caratterizzati dalla facilità di inserimento in contesti diversi, proprio in virtù della spettacolarità con cui mostrano le immagini, possono essere impiegati come sistema di comunicazione a fini promozionali in centri commerciali, manifestazioni fieristiche, sedi aziendali, dove la potenziale clientela possa fruirne grazie a degli speciali occhialini a lenti polarizzate. È possibile sfruttare la visione in stereoscopia per rendere la tridimensionalità degli oggetti, degli edifici e degli spazi anche su supporto cartaceo (come brochure e cataloghi) grazie a immagini stampate dette anaglifi.

Nessun commento:

Posta un commento