jueves, 17 de febrero de 2011
miércoles, 16 de febrero de 2011
Dante+Courbet+Duchamp
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v' ho scorte.
lunes, 14 de febrero de 2011
Christian Schad e le schadografie
Questa posizione si
afferma quando Serner, prendendo le distanze dal gruppo riunito
attorno al Cabaret Voltair, tratta Hugo Ball e Richard Huelsenbeck
come due ribelli giovanili e li giudica duramente, sulla propria
rivista, per la loro “blasphème impardonnable contre
l’intelligence”1,
accusandoli di “se livrer à de pures singeries, au lieu de
proposer una veritable alternative à ce qu’ils veulent détruire”2.
Schad, vicino a Serner e alle sue posizioni antinichiliste, si
tiene relativamente in disparte dalle attività dadaiste, non
apprezzando “gli atteggiamenti studiati ed il rumore”3,
anche se la sua invenzione della fotografia senza camera verrà da
subito rivendicata come pratica dadaista.
La
“scoperta” della schadografia
Dal 1916 Schad si
stabilisce a Ginevra: “eravamo una piccola minoranza che costituiva
per le due parti belligeranti un gruppo di outsiders e di
guastafeste. Partecipavamo attivamente al movimento Dada soprattutto
dipingendo, facendo rilievi, legni e Schadografie, termine
coniato da Tristan Tzara”4.
La disputa che vedeva tre
artisti –Christian Schad, Man Ray e Lazlo Moholy-Nagy –competere
per la “scoperta” della fotografia senza camera fotografica, si è
conclusa oggi a favore di Christian Schad5.
Questi, forse influenzato da Serner, realizza nel 1918, o più
probabilmente nel 1919, nel suo atelier di Ginevra, i primi
esperimenti di questo tipo. Sovrapponendo, su fogli di carta
fotosensibile, dei pezzi di carta o di tessuto ad oggetti «trouvés»,
ed esponendoli a una sorgente luminosa velata o diafframata6,
ottiene delle immagini molto particolari: l’effetto è quello di
collage immateriali7.
“Serner salue danc
ces images abstraites, la fin de la technique pure dans l’art”8.
Come il fotomontaggio, che entrando prepotentemente nel linguaggio del dadaismo berlinese con la precisa intenzione di fare della satira politica e con il fine di rifiutare il “valore” estetico, rivoluziona il rapporto tra parola e immagine e tra parola e realtà11; le componenti dell’operazione della fotografia senza camera vanno rintracciate fondamentalmente in due momenti della ricerca estetica del secolo scorso: nel collage cubista e nell’importanza che la fotografia e il cinema assumono nel costruttivismo. Le nuove espressioni, costituite da fotografia e cinema, vanno inquadrate dal rapporto tutto nuovo stabilito tra arte e tecnica nel costruttivismo russo e che portano ad un trasferimento di interesse dal campo dell’arte figurativa a quello della fotografia. Moholy-Nagy individua proprio nella fotografia e nel cinema la massima possibilità di produrre con le forme “nuove relazioni, finora sconosciute”12.
La schadografia, o fotogramma, appare come l’estremo sviluppo delle potenzialità insite nel collage cubista.
viernes, 11 de febrero de 2011
Le Avventure di Sir Edwin Fuzz XIV (english)
The raid! Infuriated "Beatniks" attempt to storm the exit while hard-battling plainclothesmen drub them into submission.
Thinking of "The Man," Sir Edwin dashed upstairs and burst upon a couple in an already half-drugged state and apparently preparing a sinful act.
The spectacle in the next room was far more pathetic for there a degraded couple were in the act of leading an innocent woman to her doom. Sir Edwin's ire knew no bounds… The woman went to her knees in gratitude.
Thinking of "The Man," Sir Edwin dashed upstairs and burst upon a couple in an already half-drugged state and apparently preparing a sinful act.
The spectacle in the next room was far more pathetic for there a degraded couple were in the act of leading an innocent woman to her doom. Sir Edwin's ire knew no bounds… The woman went to her knees in gratitude.
martes, 8 de febrero de 2011
Christian Schad e le schadografie
Schad - Dada
Non si
può capire Dada senza capire la tensione spirituale nella quale
nacque e crebbe.
“L’art
de l’époque du Traité de Versailles ilustre le désordre el
l’apparence de la folie, il ne résulte pas de la volonté d’un
petit groupe, il est le produit d’une société en plein désarroi
où des forces hostiles et irréconciliables s’affrontent”1.
Dada è
l’«avanguardia» storica che più esaspera le contraddizioni della
propria epoca: “non si accontentarono di scavalcare il problema e
dimenticare le contraddizioni mediante l’accettazione di un
inquadramento sistematico, garantito dalla tradizione, ma fecero
della sostanza stessa della decadenza il loro punto di partenza”2.
Punti costanti di riferimento sui quali condurre la propria analisi
sono i valori della cultura borghese: gli ideali della ragione
positivistica, del progresso e del Modernismo che portano
all’alienazione, all’inautenticità, alla guerra.
Christian
Schad impara presto a “disprezzare l’accademismo”3,
l’arte della borghesia, e sceglie, come molti altri giovani artisti
uniti dall’odio verso un ordine sociale del quale la guerra stessa
ha testimoniato il fallimento, il rifiuto ed il disprezzo per lo
stato di cose contingenti. Sceglie la fuga in territorio neutrale.
“Durante
l’estate del 1915, partii da Monaco col treno per raggiungere
Zurigo, passando dal cataclisma nero-bianco-rosso a un’oasi di
pace. Non avrei tardato a finire, come milioni di altri, lungo
disteso in una uniforme, nel fango cocente o addirittura, forse,
sotto una croce di betulla. Ero passato dall’ingranaggio della
guerra alla Bahnhofstrasse di Zurigo. Il cambiamento era enorme. Da
una parte, al di là della frontiera che avevo appena passato, tutti,
volenti o nolenti, venivano presi in un ingranaggio gigantesco ed
ibrido che li spingeva a zappare, uccidere, soffrire la fame;
dall’altra, qui, si viveva allegramente. Pensiero e poesia, grande
vanto dei tedeschi, si erano trasformati sotto la disciplina
prussiana nel motto ‘Dio, Imperatore e Patria’. L’ufficiale
rappresentava l’ideale dei valori borghesi di cui la guerra era la
maggiore conferma. Lo slancio vitale era sostituito dalla
sottomissione, le migliori qualità venivano deformate. […] Trovo
stupido che un uomo accetti di fare il burattino e un altro possa
comandargli di odiare e uccidere”4.
A
Zurigo, Schad entra in contatto con i membri di Dada: nella piccola
sala Cabaret Voltaire, aperta da Hugo Ball e Emmy Hennings, i
tedeschi Hans Richter e Richard Huelsenbeck, i romeni Tristan Tzara e
Marcel Janco e l’alsaziano Hans Arp avevano organizzato delle
serate di cabaret presto degenerate in provocazioni sistematiche
contro l'ordine borghese.
Tuttavia
stabilisce un rapporto più forte solo con lo scrittore Walter Serner
ed insieme lanciano, già nel 1915, la rivista Sirius, di cui
Schad illustra regolarmente ogni numero con disegni ed incisioni su
legno. Sul piano filosofico la rivista Sirius è opposta a
Dada. Infatti il punto di vista di Serner, che si esprime chiaramente
in questa pubblicazione, è profondamente pessimista ma anche
relativamente conservatrice: contrariamente ai dadaisti, Serner
continua ad essere convinto che una buona critica deve essere
sostenuta da una comprensione razionale delle cose e che qualsiasi
ricerca intellettuale è rispettabile5.
1
L. ARAGON, in Dada , Paris-Berlin, catalogo della mostra
della mostra, Parigi, centre Georges Pompidou, 1978, ristampa Paris
Gallimard 1992, p. 132
2
L. VALERIANI, Dada Zurigo, Ball e il Cabaret Voltaire.
Nadar: ricerche sull’arte contemporanea. Torino, Martano, 1970.
p. 45
3
C. SCHAD, in Christian Schad, catalogo della mostra a cura di
Bettina Schad, Milano, Galleria Schwarz, 1970. p. 1
4
Ibidem
5
A. L. HOCKENSMITH, in Dada, catalogo della mostra, Parigi,
Centre Georges Pompidou, 2005. p. 864
lunes, 7 de febrero de 2011
sábado, 5 de febrero de 2011
Compilation #3
La musica italiana fa schifo. Dopo De Andrè non c'è nessuno che tenga alto il nostro onore. Al giorno d'oggi, in Italia c'è solo X Factor e Amici.
Chi dice questo probabilmente non ha mai cercato a fondo, limitandosi a trarre informazioni da RDS o da MTV. Non conosce il lato più bello della nostra musica. Quindi via! Comincia la terza compilation che oggi vuole smentire queste dicerie!
1) Tre Allegri Ragazzi morti- Puoi dirlo a tutti
2) Verme- La semplicità della montagna
3) Nobraino- Bifolco
4) Lalli- Tra le dune di qui
5) Julie's Haircut- Sleepwalker
Chi dice questo probabilmente non ha mai cercato a fondo, limitandosi a trarre informazioni da RDS o da MTV. Non conosce il lato più bello della nostra musica. Quindi via! Comincia la terza compilation che oggi vuole smentire queste dicerie!
1) Tre Allegri Ragazzi morti- Puoi dirlo a tutti
2) Verme- La semplicità della montagna
3) Nobraino- Bifolco
4) Lalli- Tra le dune di qui
5) Julie's Haircut- Sleepwalker
viernes, 4 de febrero de 2011
Manuel Flores ¡VIVE!
Un
día como hoy, en el año de 1960,nació allá por el valle de Siria,
Manuel Flores. Estaría cumpliendo el amigo, el compañero, el camarada,
el cómplice en esta lucha impostergable de refundar el país, 51 años.
Los que conocimos y compartimos con Manuel, la lucha, la calle y los
sueños libertarios y revolucionarios, desde la organización magisterial o
desde las trincheras de sus sueños políticos, hoy recordamos sus
principios, sus ideales y hoy más que nunca condenamos su vil asesinato.
Amigos, compañeros
Que
jamás caigan en el olvido, los mártires, que como el compa Manuel
Flores, dejaron señalado un camino que seguir. Que su espíritu e ideal
libertario, sean luz en el camino delas nuevas generaciones.
Manuel Flores ¡VIVE! en la mente, en el corazón del magisterio, digno, del magisterio consciente.
Compa Manuel, nuestro reconocimiento, nuestro abrazo perenne, y siempre aquí tu lugar en la trinchera de nuestra lucha.
jueves, 3 de febrero de 2011
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