24.3.10

En attendant Godot


ATTO PRIMO
Strada di campagna, con albero. E’ sera.


Estragone, seduto per terra, sta cercando di togliersi una scarpa. Vi si accanisce con ambo le mani, sbuffando. Si ferma stremato, riprende fiato, ricomincia daccapo.
Entra Vladimiro.

ESTRAGONE (dandosi per vinto) Niente da fare.
VLADIMIRO (avvicinandosi a passettini rigidi e gambe divaricate) Comincio a crederlo anch'io. (Si ferma) Ho resistito a lungo a questo pensiero; mi dicevo: Vladimiro, sii ragionevole, non hai ancora tentato tutto. E riprendevo la lotta. (Prende un'aria assorta, pensando alla lotta. A Estragone) Dunque, sei di nuovo qui, tu?
ESTRAGONE Credi?
VLADIMIRO Sono contento di rivederti. Credevo fossi partito per sempre.
ESTRAGONE Anch'io.
VLADIMIRO Che si può fare per festeggiare questa riunione? (S'interrompe per riflettere) Alzati che t'abbracci. (Tende la mano a Estragone).
ESTRAGONE (irritato) Dopo, dopo.

Silenzio.

Nessun commento:

Posta un commento