domingo, 21 de junio de 2009

Uso de la Palabra escrita II



He aqui dos dibujos mas... siempre pensando a Magritte, a los maestros italianos del renacimiento, a los flamingos del medievo, a la palabra como imagén y como complemento del sentido

My baby shot me donw


Este es el decadende mortal que anula los sentidos,
creando reacciones a cadena que azotan los oidos.
Los bloquea, estilo 007, no prescrito a la corona ingles.

jueves, 18 de junio de 2009

remaking Velasquez


Me gustan los retratos reales u oficiales de algunos de los mas altos nombres de la pintura... aqui por ejemplo, el retrato de Felipe IV esta integrado por rasgos fisionomicos de Descartes, cigarro de De andré, una rosa blanca y my personale industry.
altri: coming soon

miércoles, 17 de junio de 2009

Due poesie Uno sguardo verso oriente…

T’ho scritto senza scrivere nulla, perché al mio spirito senza messaggi ho scritto. Nulla può separar lo spirito da chi l’ama, come un addio che concluda la missiva. Ogni lettera tua riporta a te la sua risposta, senza inviarne alcuna.

Al-Hallag

È un importantissimo poeta sufi che per alcune sue affermazioni troppo violente (fra cui ana ‘l-haqq, io sono la verità, che è uno dei 99 nomi di Dio) verrà pubblicamente decapitato e arso. La sua poesia è tutta impregnata di misticismo tanto che il 90% delle sue poesie sono un dialogo serrato con Allah, con il quale il sufi entra in contatto. La poesia in questione non è dedicata a Dio ma a una caro amico del poeta, sufi anch’esso, morto per un interrogatorio con tortura. Così come il sufi entra in contatto con Dio anche gli appartenenti alla tariqa (confraternita sufi) hanno la capacita di avere un legame spirituale così elevato da comprendersi senza la parola.



Quando i martiri vanno, sono io che li proteggo dalle condoglianze d’obbligo
Dico loro: vi sveglierete in un paese di nuvole e alberi, miraggi ed acqua
Mi congratulo con coloro che sono scampati a un evento impossibile e dall’eccesso di stima del massacro
Porto via il tempo perché mi stappino dal tempo. Non siamo tutti martiri?
E sussurro: Amici miei, lasciate un muro per tendere il filo del bucato, lasciate una notte per cantare
Appenderò i vostri nomi dove vorrete, quindi dormite un po’ e dormite sulle scala della vigna acerba
Ch’io protegga i vostri sogni dai pugnali dei vostri guardiani e dalle rivolte del Libro contro i profeti
Siate l’inno di chi è senza inno quando andrete a dormire stasera
Vi dico: vi sveglierete in un paese che porterete su un cavallo al galoppo
Sussurro: Amici miei, non sarete mai come noi, canapo di una forca ignota!
Mahmud Darwish

Uno dei più importanti poeti palestinesi contemporanei, ancora in vita e residente ad Amman per problemi politici con lo stato d’Israele, è forse il poeta che ha saputo meglio rappresentare poeticamente il dramma del popolo palestinese, nella poesia è molto evidente la separazione tra il mondo onirico dove ci sono i germogli di vite e c’è una notte per cantare e la dura realtà dei guardiani e dei pugnali. Il verso più personale è sicuramente “siate l’inno di chi è senza inno”, che ben rappresenta anche il compito e il lavoro di Darwish. La chiusura con questo “canapo di una forca ignota” e forse la metafora più forte e più ben riuscita che sia stata fatta sul popolo palestinese.



F.P.

lunes, 15 de junio de 2009

Tempus edax rerum



Io: Questa è la mia pace… pace falsa, che non ha risposta a nulla.



Pace= nulla / risposta


è questo mio destino? è questo il destino di tutti gli altri…?

Destino, che palabra banale! senza senso, senza futuro.

Eccomi!…

parlo, anche se il destino senza senso abbia abbandonato ormai miei pensieri, le mie domande senza risposta, la mia speranza.

miércoles, 10 de junio de 2009

odisea nell'umano: TONALESTATE

Posters della manifestazione culturale TONALESTATE
che ha luogo ogni anno sin dal 2001, nel periodo delle
vacanze estive.

Per saperne di più:







Ars veritas est?


¿Es imitación o verdad, creación o imitación?
¿el dibujo es preparación o arte en acción?

escribir con ispiración, pensando a la pasión para la musica pensada al diapasón, con son, donde son
( o es... )
musica, los rumores de la lluvia, amores y otros dolores, pasión humana = creación divina.

ARS VERITAS EST?

Image by kunstindustrie

martes, 9 de junio de 2009

I mostri del cubismo: due poesie di De Chirico



Epodo

Torna o mia prima felicità!
La gioia abita le strane città,
le nuove magie sono scese sulla terra

Città di sogni insognati,
costrutta da démoni con santa pazienza,
voi fedele canterò!

Un dì sarò anch’io uomo di sasso,
sposo – vedovo – sul sarcofago etrusco…
quel giorno, materne, stringetemi
nell’abbraccio vostro grande di pietra.





lunes, 8 de junio de 2009

l'incertezza del poeta


Due colori si riversano dentro di me,
diventano duri, si strofinano l'uno all'altro come due cubetti di ghiaccio.
Si manifestano frizioni, e cresce l'inquietudine.

Non capisco.

E tutto attorno a me galleggia in una serenità, in una pace utopica.
In equilibrio sapendosi vivi, si mettono alla prova, ne escono vincenti.

La vita scorre e loro la inseguono, le corrono dietro.

Io invece sto qui seduta, seduta e ti guardo ma non ti guardo.

E tutto infine, è solo sole.
E tutto infine, è solo un corpo squarciato.
T.V.V.
image by Giorgio De Chirico

Uccellacci e uccellini

  PAJARracos y pajaritos Pier Paolo Pasolini, 1966. Int.: Totó, Ninetto Davoli, Femi Benussi. Italia. VOSE. 100 min. DCP Sinopsis “Escandali...